La storia dei popoli islamici riguarda, separatamente, la storia delle etnie e dei luoghi fra i quali si è diffusa (a partire dal sesto secolo, quasi settimo dopo Cristo) la filosofia dell'Islam, quindi la storia anche prima dell'avvento di questo insegnamento.
L'Islam (letteralmente "assoggettamento" o "abbandono" o "sottomissione" [a Dio] ) apparve nel VII secolo nella penisola araba e, più specificamente, nella regione nord-occidentale del Hijāz. Il suo profeta è Maometto (Muhammad), il cui nome arabo completo era Muhammad ibn Abd Allāh ibn Abd al-Muttalib, un mercante di Cammelli del clan dei Banū Hāshim, della tribù meccana dei Banū Quraysh che fu riconosciuto, ancora bambino, come Profeta da un monaco cristiano, l'eremita Bahira, che lo educò cristianamente, anche se alcune teorie ipotizzano che gli scribi trascrissero con alcuni errori quel primo insegnamento. (qui varia bibliografia citata da studiosi e appassionati).
Dalla sua sede originaria nella Penisola Arabica, tale fede si è progressivamente diffusa nel Vicino e Medio Oriente. Ad ovest, si è divulgata in tutta l'Africa settentrionale trasmettendosi anche nelle popolazioni stanziate ai bordi del lato sud del Sahara. Ad est sono stati convertiti i persiani, le popolazioni dell'Asia centrale (Turkestan) e quote significative degli abitanti del Subcontinente indiano. Rotte commerciali hanno spinto questa religione fin negli arcipelaghi del sud-est asiatico, come ad esempio l'Indonesia.
In Europa l'Islam fu diffuso in un primo momento dagli arabi, nel loro periodo di massima espansione arrivarono ad includere, tra l'VIII e il XV secolo, parti più o meno vaste della Penisola iberica e della Sicilia. In un secondo momento furono gli ottomani a convertire popolazioni europee, questa volta conquistando buona parte della Penisola balcanica.